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SPINEA Biblioteca comunale

mercoledì

8

maggio

Maggio dei Libri 2024. Presentazione del libro “Nella stanza dell’imperatore” (Parco delle Stagioni)

Maggio dei Libri 2024. Presentazione del libro “Nella stanza dell’imperatore” (Parco delle Stagioni)

fino al 8 maggio 2024

SPINEA Biblioteca comunale

Sabato  11 maggio

programma

ore 17.00 Forte Sirtori Visita guidata con l'accompagnamento dell'alpino Tiziano Vanin

 

https://politicheambientali.cittametropolitana.ve.it/pubblicazioni/educazione-ambientale/il-forte-sirtori-spinea-storia-e-ambiente-di-una-fortificazione

Lettura di passi del libro Nella stanza dell'imperatore a cura di Sandra Coluccia (Voci di carta)

1^ parte La profezia

2^ parte La battaglia - L'amore

ore 18.00 Centro culturale Amici del Graspo Inaugurazione Punto scambio libri

ore 18.15 Parco delle Stagioni  la scrittrice  Sonia Aggio ci parla del suo libro Nella stanza dell'imperatore entrato nei dodici finalisti del Premio Strega

 

Per mesi, Nella stanza dell’imperatore si è intitolato semplicemente Zimisce, il soprannome con cui è conosciuto il protagonista del romanzo. È venuto tutto da lui: un uomo vissuto più di mille anni fa che ho incontrato per la prima volta nel 2017, durante un corso di storia bizantina a cui mi ero iscritta.

La scintilla da cui ha avuto inizio questa avventura risale ad allora, ed è un breve aneddoto che si è trasformato nel tempo nella scena che ora apre il romanzo: mentre una tormenta di neve infuria sul Bosforo, un uomo incappucciato e armato si dirige verso il palazzo imperiale di Costantinopoli.

Questo è stato il principio, il seme di questo innamoramento che è continuato ed è divenuto più profondo a mano a mano che studiavo i protagonisti di quella vicenda, Niceforo Foca e Giovanni Zimisce.

Nelle loro vite ho trovato tutto quello che potevo desiderare da una storia: dolori e passioni, alleanze e tradimenti, e soprattutto un uomo qualunque che riesce a fare la Storia.

Nella stanza dell’imperatore è nato in quel periodo, come racconto breve che rielaborava i fatti storici in veste narrativa. L’ho rimaneggiato più volte, finché non ho scelto di dedicarmi anima e corpo al mio romanzo d’esordio, Magnificat, e per un po’ il progetto è rimasto chiuso in un cassetto.

Quel cassetto si è riaperto di colpo nel marzo del 2022. Ho cominciato a lavorare alla prima bozza – ricordo ancora la prima frase che ho scritto: Quando lascia il convento è sera, e la Città è una bolla d’ambra – mentre lavoravo in un cinema, approfittando dei momenti di pausa tra uno spettacolo e l’altro, tra una pulizia e l’altra, e sentivo che stavo facendo la cosa giusta. Stavo scrivendo la storia giusta, e più ci lavoravo, più l’universo sembrava indicarmi e offrirmi ciò di cui avevo bisogno.

Così nel romanzo sono confluite suggestioni provenienti da mondi molto diversi tra loro: il Macbeth e il Giulio Cesare di William Shakespeare e la discografia dei Rammstein, le poesie di Yeats e Star Wars – L’attacco dei cloni (Jango Fett: «Sono solo un semplice uomo che cerca di costruirsi la sua strada nell’universo»), le colonne sonore di Ramin Djawadi e i mosaici di Ravenna. Forse i legami tra questi elementi non sono subito evidenti, ma esistono.

Questo libro racconta quindi la vita di Giovanni Zimisce dall’infanzia all’età adulta, ma non è una biografia – un po’ perché nella sua storia ci sono vaste zone d’ombra che ho riempito con ipotesi e fantasia, un po’ perché questo non era il mio obiettivo. Io non volevo raccontare Zimisce; io volevo immedesimarmi in lui, immaginare con i suoi occhi un mondo altrimenti irraggiungibile. Entrare, almeno per un po’, nella stanza dell’imperatore. (Sonia Aggio)